Attivo servizio telefonico per segnalare la presenza di carcasse di cinghiale rinvenute sul territorio.
L’ASL2 attiva un servizio telefonico per segnalare la presenza di carcasse di cinghiale rinvenute sul territorio, telefonare a:
- 019 840 5878 in orario di servizio
- 112 al di fuori dell’orario di servizio e nei giorni festivi e prefestivi (in questo caso verrai ricontattato da un operatore del Servizio Veterinario)
La Peste Suina Africana è una malattia infettiva di natura virale, che colpisce i suini domestici e i cinghiali; non è una zoonosi, cioè non colpisce l’uomo.
È una malattia altamente contagiosa e presenta una elevata mortalità negli animali colpiti, non esiste alcun trattamento/vaccino contro la malattia, che è responsabile di enormi conseguenze economiche dovute ai costi di eradicazione e blocco delle esportazioni di prodotti italiani di eccellenza.
Tutti noi abbiamo un ruolo fondamentale nella prevenzione della diffusione della Peste Suina Africana. Tutti noi possiamo agire per prevenire la diffusione della malattia adottando comportamenti adeguati: Come?
- Non abbandoniamo nell’ambiente avanzi o rifiuti alimentari: carni di suino o di cinghiale che possono essere veicolo di infezione per gli altri animali
- Ricordiamo che le malattie non “rispettano le frontiere”: se viaggiamo, soprattutto all’estero, informiamoci su quali tipi di carni e loro derivati possiamo portare al seguito
- Segnaliamo i cinghiali morti o i loro resti ai Servizi Veterinari per rilevare tempestivamente la presenza della malattia.
Se vedi un cinghiale morto o i suoi resti:
- contatta i Servizi Veterinari della ASL2 ai seguenti numeri telefonici:
- 019 840 5878 in orario di servizio
- 112 al di fuori dell’orario di servizio e nei giorni festivi e prefestivi (in questo caso verrai contattato da un operatore del Servizio Veterinario)
- memorizza la tua posizione geografica
- scatta una foto
Raccomandazioni
Chiunque provenga da aree in cui la malattia è presente può rappresentare un veicolo inconsapevole di trasmissione del virus agli animali. Informarsi sui canali ufficiali sulla diffusione della malattia.
Anche i cinghiali, liberi di avvicinarsi alle zone antropizzate, oramai rappresentano uno dei mezzi di diffusione del virus, qualora entrino in contatto con allevamenti che non rispettano le norme di biosicurezza o con rifiuti alimentari abbandonati o con lavoratori del settore domestico.
È indispensabile adottare una serie di comportamenti corretti e di precauzioni per prevenire la diffusione della malattia.
Per tutti
- Non portare in Italia, dalle zone infette comunitarie, prodotti a base di carne suina o di cinghiale, quali, ad esempio, carne fresca e carne surgelata, salsicce, prosciutti, lardo, che non siano etichettati con bollo sanitario ovale
- Smaltire i rifiuti alimentari, di qualunque tipologia, in contenitori idonei e chiusi e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici o ai cinghiali
- Non lasciare rifiuti alimentari in aree accessibili ai cinghiali
- Informare tempestivamente i servizi veterinari del ritrovamento di una carcassa di cinghiale
Per i cacciatori
- Pulire e disinfettare le attrezzature, i vestiti, i veicoli e i trofei prima di lasciare l’area di caccia; eviscerare i cinghiali abbattuti solo nelle strutture designate; evitare i contatti con maiali domestici dopo aver cacciato
Per gli allevatori
- Rispettare le norme di biosicurezza, in particolare il cambio di abbigliamento e calzature quando si entra o si lascia l’allevamento e scongiurare i contatti anche indiretti con cinghiali o maiali di altri allevamenti; notificare tempestivamente ai servizi veterinari sintomi riferibili alla PSA e episodi di mortalità anomala.