Prosegue con successo l’attività della Cardiologia dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure
Con attenzione alla diagnosi e alla terapia delle cardiopatie strutturali.
Eseguito, il 21 marzo, su una paziente di 74 anni un intervento di correzione valvolare cardiaca per via percutanea attraverso un accesso dalla vena femorale. Gli operatori hanno impiantato valvole biologiche bovine, con una tecnica innovativa che permette di eseguire l’intervento senza aprire il torace e pertanto con un rischio contenuto per il paziente.
Oltre alla diagnosi e cura di complesse coronaropatie, ovvero i restringimenti coronarici causati dall’aterosclerosi, le moderne tecniche della cardiologia interventistica si evolvono al fine di curare sempre più malattie che interessano le valvole cardiache e la struttura del cuore evitando l’apertura del torace. La tecnologia è in continua evoluzione e permette di trattare un range di cardiopatie sempre più ampio tramite complessi e sofisticati interventi per via percutanea.
La correzione dell’insufficienza tricuspidalica è proprio il più recente e raro degli interventi di correzione valvolare. Tale procedura ha permesso di trattare una paziente di 74 anni affetta da grave scompenso cardiaco. La signora era già stata sottoposta a correzione chirurgica delle valvole aortica e mitrale anni prima, oltre che all’impianto di un pace-maker, ma la tricuspide insufficiente non permetteva una adeguata qualità di vita.
Entrambe le valvole sono impiantate attraverso un accesso dalla vena femorale. «Grazie a questo metodo, il sistema è particolarmente idoneo per l'impiego in pazienti a rischio e pazienti in cui non è pensabile un intervento chirurgico tradizionale, a torace aperto», concludono dallo staff medico.
L’intervento condotto tramite device di ultima generazione richiede operatori di alta competenza specialistica e lunga esperienza nel settore delle cardiopatie strutturali, e un raffinato lavoro di equipe dovendo coordinare anche le competenze dei radiologi e dei cardiologi clinici-ecocardiografisti.
Tale intervento innovativo è stato eseguito con successo presso la Sala Operatoria di Cardiologia Interventistica della S.C. Cardiologia–Utic Ponente dell'Ospedale Santa Corona. L’intervento è stato possibile grazie all’equipe operatoria guidata dal dott. Shahram Moshiri, direttore della S.C. Cardiologia e Utic Ponente e alla dott.ssa Annamaria Nicolino, responsabile della Cardiologia Interventistica. L’equipe è stata completata dal dott. Angelo Buscaglia dott. Endrin Koni dott.ssa Chiara Bernelli, dai clinici ecocardiografisti dott.ssa Katia Paonessa dott.ssa Paola Ghione dott.ssa Yana Betttinetti, Anestesista dott. Giorgio Barabino, mentre sotto la guida della caposala Antonella Corona hanno partecipato gli infermieri Alfonso Baselice, Martina Moretti, Francesco Delitala, Anna Giordano e Miriam Lettieri.
“L’implementazione in Asl 2 di tecniche innovative correlate alla altissima professionalità dei nostri sanitari metteranno a disposizione dei cittadini terapie sempre meno invasive e più efficaci puntando sull’innovazione e la qualità nella sanità ligure per la cura dei cittadini” conclude il Direttore Sanitario di Asl 2 Luca Garra.