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Venerdì 8 novembre 2019 - in visita ai due nosocomi tra eccellenze e nuovi servizi

Oggi il Governatore della Regione Liguria ha visitato gli Ospedali di Savona e Pietra Ligure accompagnato dall’Assessore regionale alla salute Sonia Viale.
Il Presidente Toti ha visitato alcune tra le eccellenze dei due nosocomi che rappresentano soltanto “una parte del grande lavoro svolto dalle strutture di ASL2”, come ha tenuto più volte a sottolineare.

Al S. Paolo il percorso visita è iniziato dal Centro regionale di Chirurgia della Mano, dove il Presidente ha voluto portare i saluti e gli auguri di pronta guarigione al lavoratore rimasto gravemente ferito ad una mano per un infortunio accaduto nel porto di Genova. (Dopo l’incidente l’operaio è stato immediatamente trasportato al S. Paolo per essere sottoposto ad intervento chirurgico dall’equipe del Centro)
Ha fatto seguito la visita al Centro di Coordinamento senologico- Breast Unit ed infine al nuovo reparto “Area Cure Infermieristiche Ospedale-Territorio”, inaugurato proprio oggi.

A fine mattinata Giovanni Toti ha inoltre incontrato brevemente i Direttori di Dipartimento e Struttura di ASL2, i delegati sindacali e i Presidenti della conferenza dei sindaci di Distretto riuniti per l’occasione in Sala Congressi per un confronto sulle progettualità e sui risultati attesi a medio-lungo termine che riguardano in particolar modo il territorio Savonese.

Nel primo pomeriggio la delegazione regionale si è spostata all’Ospedale S. Corona, sede DEA di 2° livello, dove ha visitato l’Unità Spinale Unipolare.

Area cure infermieristiche ospedale-territorio (A.C.I.O.T.)

Inaugurato oggi e dotato di 12 posti letto, è il secondo presente in tutta la Liguria ed il primo a ricevere pazienti, oltre che dai Reparti ospedalieri, anche direttamente dal Territorio, su richiesta del Medico di famiglia.
Un reparto di degenza polivalente e funzionale integrato nella rete dei servizi socio-sanitari in grado di erogare le cure primarie e garantire la continuità di cura, al cui interno opera un team multidisciplinare, formato da medici specialisti, medici dei servizi territoriali, infermieri, operatori socio sanitari, fisioterapisti, personale sociale e amministrativo che assicurano la presa in carico globale del paziente e l'integrazione tra assistenza sanitaria e sociale.
Tra gli obiettivi:
• riduzione dei tempi e/o inappropriatezza dei ricoveri ospedalieri;
• favorire il recupero dell’autonomia, il contenimento degli ingressi a carattere definitivo in strutture residenziali, legati all’insorgenza di difficoltà familiari, sociali o di gestione delle mutate condizioni fisiche e funzionali della persona fragile dopo un’evenienza acuta;
• favorire l’integrazione tra strutture ospedaliere e territoriali e la condivisione di risorse umane e tecnologiche.
La struttura è destinata a soggetti appartenenti alle fasce più deboli della popolazione che devono essere dimessi dai reparti ospedalieri o che vengono assistiti in ambito domiciliare dal proprio Medico di famiglia
E’ un luogo “aperto”, dove gli spazi sono pensati per una tipologia di degenza che prevede la presenza dei familiari, senza vincoli di orario, con la possibilità di stare vicini ai propri cari in modo confortevole, e dove viene particolarmente valorizzata la cura dei bisogni di assistenza alla persona ad integrazione della terapia medica.
Tale organizzazione è finalizzata al raggiungimento di specifici obiettivi assistenziali, attraverso un modello di care intermedio tra l’assistenza domiciliare e l’ospedalizzazione, dove il medico di medicina generale può partecipare attivamente alle scelte clinico-terapeutiche, in un ottica di integrazione ospedale territorio.
Il personale infermieristico diventa il riferimento operativo nella gestione del reparto, svolgendo una funzione di "case management", particolarmente strategica per l'impianto dell’ACIOT. Attualmente il personale in servizio presso il reparto è composto da 1 coordinatore, 2 case-manager, 13 infermieri e 4 operatori socio-sanitari.
Può essere proposto l’accesso al reparto per soggetti cronici e fragili provenienti da reparti ospedalieri, oppure può essere proposto l’accesso dai Medici di Medicina Generale per pazienti affetti da patologie croniche non sufficientemente compensate, compresa la incostante assunzione della terapia.
L’ammissione avviene esclusivamente in modalità programmata, concordata tra il Medico proponente (MMG del paziente o Specialista Ospedaliero) e il Coordinatore Infermieristico, quest’ultimo, nel rispetto dei criteri di eleggibilità / esclusione, effettua la valutazione definitiva del carico assistenziale mediante l’utilizzo di una specifica scala di valutazione.
E’ una struttura orientata verso la persona malata, aperta al rapporto con i familiari, con orari flessibili e il più possibile adeguati alle loro esigenze, coerentemente con la filosofia di base, che prevede una dimensione il più possibile simile a quella del proprio domicilio.

Cntro regionale di chirurgia mano "Renzo Matero"

Istituito nel 1995, il Centro è stato confermato recentemente come HUB regionale per i reimpianti e traumi complessi della mano all’interno del DIAR Ortopedico.
La struttura è in grado di offrire una traumatologia con le più avanzate tecniche ricostruttive microchirurgiche: reimpianti di dita o mano, trattamento delle lesioni complesse, rivascolarizzazioni, trattamento degli esiti di amputazione ecc
Il reparto è inoltre specializzato nelle tecniche di trattamento di lesioni tendinee, patologie dei nervi, malformazioni congenite/pediatriche, lesioni complesse del polso, patologie reumatologiche, vascolari e problemi cutanei.
Tra le attività del Centro nei primi sei mesi dell’anno si evidenziano 101 casi di interventi chirurgici in urgenza, che comprendono 19 reimpianti di segmenti di arto e altri 52 casi di riparazioni microchirurgiche di lesioni vascolari e nervose.

Breast unit

Inaugurato ufficialmente il 10 Luglio 2017, il Centro di Coordinamento Senologia- Breast Unit di Savona è un centro specializzato nella diagnosi precoce e nella cura del tumore al seno organizzato secondo un modello innovativo: tutti i professionisti coinvolti nel percorso di cura lavorano in sedi diverse ma affrontano ogni aspetto della malattia in modo sinergico ed integrato.
La multidisciplinarità e il lavoro di squadra sono i punti di forza di questo modello che coordina un altissimo numero di figure e professionalità: radiologo, anatomo-patologo, chirurgo, oncologo, radioterapista, infermiere dedicato, genetista clinico, fisioterapista, psicologo, medico nucleare, anestesista ed altri ancora…
Dal 2017 ad oggi la Breast Unit ha preso in carico oltre 500 pazienti, offrendo a ad ognuna di loro un percorso di cura personalizzato e di alta specializzazione, programmando e organizzando con professionalità ed attenzione ogni fase, dalla diagnosi alla cura.
Al lavoro di questo straordinario team si affianca l’impegno di molte Associazioni di volontariato che mettono a disposizione idee, tempo, persone e risorse per portare avanti progetti ed iniziative volte a rendere il percorso di cura di ogni donna meno difficile e sempre più “umano”

Unità spinale

L’Unità Spinale operativa dal 1999 all’interno dell’Ospedale S.Corona di Pietra Ligure, è una Struttura di alta specialità espressamente dedicata alla cura e alla presa in carico globale delle persone con lesione midollare di origine traumatica e non, a partire dal momento immediatamente successivo all’evento lesivo.
La sua “missione” è far raggiungere ai pazienti mielolesi il miglior stato di salute, il più alto livello di capacità funzionale e la maggiore partecipazione sociale possibile, compatibilmente con la gravità del danno neurologico.
L’Unità Spinale, dove lavora con impegno e passione un preparato gruppo di professionisti(7 dirigenti medici,1 psicologo, 12 fisioterapisti e 34 tra infermieri e OSS) rappresenta un importante riferimento per tutta la Regione Liguria e non solo.

L’USU di Pietra, è collocato all’interno di un Ospedale sede di DEA di 2° livello(il S.Corona di Pietra Ligure) perché la riabilitazione della persona mielolesa necessita, almeno nella prima fase, di terapia intensiva e di un approccio multidisciplinare.

Conseguentemente al passaggio del nosocomio pietrese a CTS (Centro Traumatologico di alta Specialità) l’USU è stato riconfermato quale Centro Regionale di Riferimento della Mielolesione ed elemento costituente del Trauma Center.

Ogni anno la Struttura prende in carico circa 40 nuovi pazienti.

Pubblicato: 08 Novembre 2019