Risultato di un perfetto sinergismo diagnostico-terapeutico fra gli operatori sanitari del Santa Corona
“Il caso in questione ci porta ancora una volta a considerare come certe situazioni di emergenza clinica, per eventi ischemici cerebrali, possano essere affrontate in maniera sempre più efficace attraverso la perfetta sintonia delle equipe coinvolte, soprattutto difronte a patologie non frequenti e difficili da identificare come quella che ha colpito la nostra paziente. Solamente attraverso una ottimale collaborazione degli operatori sanitari coinvolti prima in una fase diagnostica e successivamente in quella terapeutica avvenuta in urgenza con una procedura endovascolare seguita da una ottimale gestione in Rianimazione, la paziente ha potuto sopravvivere ad un evento gravato da elevata mortalità”.
Così commenta Riccardo Padolecchia, direttore della S.C. Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica di Pietra Ligure, il caso di una giovane paziente straniera T.F.Z. colpita a fine novembre u.s. da occlusione trombotica delle principali vene cerebrali e ricoverata d’urgenza presso l’Ospedale Santa Corona in stato di coma.
Dopo una fase diagnostica effettuata dal medico neuroradiologo Federico Roncallo e un immediato intervento per ridurre la dilatazione delle cavità ventricolari, effettuato dalla Dott.ssa Bernarda Cagetti, attuale direttore della Neurochirurgia, la paziente è stata trasferita in sala angiografica dove è stata riscontrata un’occlusione di quasi tutte le vene cerebrali.
Ad eseguire la delicata procedura endovascolare di disostruzione venosa sono stati i neuroradiologi Giuseppe Ganci e Luca Allegretti che, ben coadiuvati dal personale infermieristico e tecnico dedicato al settore angiografico, e assistiti da Giampaola Sorace anestesista della struttura complessa di Rianimazione diretta da Giorgio Barabino
“L’intervento è stato effettuato- spiega nel dettaglio il Dr. Padolecchia- avanzando nelle vene cerebrali speciali cateteri da aspirazione e da recupero del materiale trombotico, che ne occludeva il lume, inseriti e manovrati dalle vene all’altezza dell’inguine”.
Le condizioni della paziente, dopo un periodo di assidua assistenza da parte dei medici della Rianimazione del Santa Corona, in particolare dalla Dr.ssa Ilaria Giovannelli, sono andate migliorando sino a recuperare tutte le principali attività neurologiche.
“La trombosi delle vene cerebrali è una malattia cerebro-vascolare meno frequente rispetto alle occlusioni delle arterie e colpisce soprattutto soggetti in giovane età e perlopiù donne. La diagnosi di tale patologia è estremamente importante proprio perché, in una ristretta percentuale di casi, se non ha efficacia il trattamento farmacologico con eparina, risulta gravata da elevata mortalità e quindi un precoce intervento endovascolare di disostruzione delle vene occluse risulta fondamentale in una situazione potenzialmente fatale”
“La reciproca integrazione delle risorse umane - conclude il Dr. Padolecchia - unitamente alla presenza delle tecnologie più avanzate, è particolarmente importante in centri di riferimento come l’Ospedale Santa Corona, sede di DEA di 2° livello, dove affluiscono patologie cerebro-vascolari come l’ischemia e l’emorragia cerebrale che, grazie al sinergismo fra le varie discipline, possono essere così gestite e trattate in tempi rapidi”